È ancora una donna ?

Al primo piano c'è un'anziana signora che vela pietosamente quell'orribile ingresso : la porta del piano di sotto; gli sgocciola la biancheria sugli abiti, glieli spolvera a modo e gli consiglia di comprarsi un aspirapolvere per la pulizia all'interno.
Come contentino non manca mai una musica di pesanti zoccoli; le carte restano bianche a guardare la camomilla che si consuma ed il sonno che chiude ora un occhio, ora l'altro; ma mai tutti e due.
Quanto sarebbe bello dormire in questo mese di malinconiche piogge cullanti!
L'immondizia salta prima dal balcone; non rimane che il dialetto a dirci che stiamo in un quartiere della città, ma è quel dialetto che fa tanta rabbia a chi deve sforzarsi di capirlo.
Tutti Torinesi? Chi li conosce ? Chi li capisce ?.
Scopri subito che quel loro dialetto non è che un paravento per mascherare ben altre origini.
Una via ci separa dalle case con giardini pensili; anche da noi giardinetti, orticelli di guerra e macchine: la modicità dell'affitto, anche con bagno sul balcone e doccia al diurno, permette di darsi arie quando si andrà in vacanza.
La donna invece si accontenta degli strilli del pappagallo, del rumore della tenda verde sulla porta adiacente al cesso e dell'urlo per quel disgraziato di nipote, al quale predice l'ignoranza; ma se qualcuno glielo tocca guai a lui: il corsivo non è riferibile.
C'è la campana della chiesa ai mortori quando devi mangiare, i motorini da cross che disturbano le trasmissioni, la donna che chiama dal balcone sempre la stessa bambina che domani passeggerà succinta sotto i portici. Parlate pure in dialetto, ma fatevi cittadine, anche se abitate in una via scassinata che non troverete da noi : tante buche, ingressi con cancelli divelti, i sacchi delle immondizie a disposizione dei gatti.
Laggiù il mio ingresso con le rose mangiate dall'arsura, gli oleandri coi fiori avvizziti, le dalie che non fioriranno, i gerani che si seccano nella calura, i garofani cinesi persi ed il cancello con la sbarra divelta dal canagliume di paese.
Qui, qualcuno cerca un'amicizia e si macina di malinconia in due stanzette che non si colorano di sole, una grande casa contro due stanze! Tante privazioni. Ma dove va il gregge, lì vanno i pastori e qui siamo in cinquemila, metà e metà; prima ci uniscono e poi ci allontanano !

Rocchino Armento

Torino 1976
racconto inedito - tutti i diritti riservati




 

 

[La Vita] [Le Opere]
[Omaggio Postumo ] [Ringraziamenti]

RACCONTI INEDITI